Perché non viaggiare a Ferragosto?

Ogni anno, come un orologio, arriva il periodo di Ferragosto e con esso un fenomeno ben conosciuto in Italia: milioni di persone si riversano sulle strade, affollano aeroporti e stazioni ferroviarie, tutte con lo stesso obiettivo: prendersi una meritata pausa estiva. Le città si svuotano, i negozi chiudono, e il Paese si ferma quasi completamente.

Tuttavia, quello che dovrebbe essere un momento di relax spesso si trasforma in un incubo logistico e finanziario. Prezzi che schizzano alle stelle, voli cancellati o in ritardo, scioperi improvvisi, spiagge sovraffollate e un turismo di massa che porta più stress che sollievo.

 

Sembra ripetersi come un copione scritto, in cui tutti siamo attori inconsapevoli di un sistema che non premia né i viaggiatori né le aziende. Nonostante sia una tradizione radicata nella nostra cultura, la concentrazione delle ferie in questo periodo comporta una serie di problematiche che influenzano la qualità della vacanza e l'economia del Paese. Da anni ormai mi sono reso conto che cedere a questa abitudine porta con sé più inconvenienti che benefici, spingendomi a riconsiderare il modo in cui organizzo le mie vacanze e riflettere su un sistema che, alla fine, risulta essere controproducente per tutti.

Ferragosto: tutti in ferie nello stesso momento

Una delle ragioni principali per cui non viaggio all'estero a Ferragosto è il fatto che praticamente tutti vanno in ferie nello stesso periodo. Questo crea una situazione di saturazione: voli pieni, aeroporti affollati, lunghe file ai controlli di sicurezza e, ovviamente, un sovraffollamento delle destinazioni turistiche più popolari. Invece di godermi una vacanza rilassante, mi troverei immerso nel caos. Secondo ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), il periodo di Ferragosto rappresenta uno dei picchi massimi di spostamenti in Italia, con circa l'80% degli italiani che scelgono di viaggiare in questo periodo. Questo dato riflette l'enorme pressione che il sistema turistico deve affrontare.
Per me, partire durante questo periodo significa trovarmi immerso in un mare di persone che cercano esattamente la stessa cosa: staccare la spina. Questo rende l’esperienza stressante anziché rilassante.

 
SKYSCANNER - PRICE - FLIGHT

Prezzi aerei alle stelle

Un altro motivo che mi dissuade dal viaggiare all'estero a Ferragosto sono i prezzi esorbitanti dei voli. Le compagnie aeree sanno bene che questo è un periodo di alta domanda, e quindi aumentano le tariffe in modo sproporzionato. Un biglietto che in altri periodi potrebbe costare la metà, ad agosto diventa un vero e proprio investimento, soprattutto per le famiglie o chi viaggia in gruppo. 

Secondo Skyscanner e altre piattaforme di comparazione prezzi, le tariffe dei voli possono aumentare fino al 50-70% durante Ferragosto rispetto ai periodi di bassa stagione. Per esempio, un volo per una destinazione europea potrebbe costare tra i 150 e i 300 euro in più ad agosto rispetto ad altri mesi, anche con largo anticipo.
Inoltre, durante Ferragosto si rischia di pagare di più per meno. A causa dell'altissimo numero di passeggeri, è facile trovarsi con voli sovraffollati, ritardi o perfino cancellazioni improvvise. È la legge della domanda e dell'offerta, ma non è certo favorevole per chi cerca di organizzare una vacanza serena.

 
SCIOPERO - DISAGI - DELAYED - FLIGHT

Scioperi e disagi

Negli ultimi anni, proprio durante l'alta stagione estiva, siamo sempre più abituati a sentire notizie di scioperi nel settore del trasporto aereo. I dipendenti degli aeroporti, delle compagnie aeree e dei controllori di volo spesso organizzano scioperi a Ferragosto, sfruttando il momento di massima pressione per ottenere visibilità e contratti migliori. Il risultato? Cancellazioni, ritardi interminabili e viaggiatori bloccati. 

Nel 2022, l’Italia ha visto più di 10 giornate di sciopero nel settore aereo durante l’estate, inclusi giorni cruciali come Ferragosto. Secondo dati di UIL Trasporti, gli scioperi sono stati principalmente legati alle condizioni lavorative e al sovraccarico di lavoro durante i periodi di alta stagione. Questa tendenza continua a ripetersi ogni anno, causando disagi significativi ai viaggiatori.
Per me, tutto questo contribuisce a rendere il viaggio all’estero un azzardo che non vale la pena correre, quando posso tranquillamente godermi le bellezze dell’Italia senza questo tipo di imprevisti.

 
COMPANY - PUBLIC HOLIDAY - VACATION

Un'abitudine controproducente anche per le aziende

L’abitudine italiana di concentrare le ferie durante Ferragosto non è solo stressante per chi viaggia, ma anche poco vantaggiosa per le aziende. Il blocco quasi totale delle attività durante questo periodo crea inefficienze su larga scala. Le aziende chiudono o operano a ritmo ridotto, rallentando la produttività e causando ritardi che potrebbero facilmente essere evitati con una distribuzione più equilibrata delle ferie. 
Inoltre, i consumatori che restano in città spesso trovano negozi e servizi chiusi, il che rende difficile svolgere anche le attività quotidiane più semplici. Questa concentrazione di ferie, oltre a non favorire il benessere del personale, può avere effetti negativi anche sull’economia.

Confesercenti e Unioncamere stimano che la concentrazione delle ferie a Ferragosto comporta una riduzione della produttività aziendale di circa il 20-30% in agosto rispetto agli altri mesi dell'anno. Le chiusure prolungate di attività commerciali e imprese durante questo periodo non solo rallentano l’economia locale, ma creano inefficienze nelle filiere produttive, che potrebbero essere evitate con una distribuzione più equilibrata delle ferie

 

Non viaggiare all'estero a Ferragosto non è solo una scelta dettata dalla mia ricerca di serenità e relax, ma anche una riflessione più ampia sul sistema delle ferie e sul modo in cui influisce sulle nostre vite e sull'economia. Questa abitudine, profondamente radicata nella nostra cultura, può sembrare un'opportunità di svago, ma nasconde inefficienze economiche e disagi che penalizzano sia i lavoratori che le imprese. È un circolo vizioso che rende il viaggio più complicato, costoso e stressante di quanto dovrebbe essere.

Il mio blog, che è nato come un diario di viaggio, non sarà solo un luogo in cui condividere esperienze turistiche. Vorrei iniziare a esplorare anche il legame profondo tra viaggi e economia, affrontando temi come l'impatto del turismo di massa, la gestione delle ferie e il loro effetto sul benessere personale e lavorativo. Credo che sia importante sensibilizzare su questi temi, perché una riflessione consapevole sul nostro modo di viaggiare e di gestire il tempo libero può portare a un approccio più sostenibile, equilibrato e gratificante.

Il viaggio non è solo un piacere personale, ma anche un fenomeno sociale ed economico che merita una riflessione più attenta. E con questo blog, spero di contribuire a una conversazione più ampia che coinvolga non solo destinazioni e itinerari, ma anche come possiamo tutti vivere meglio i nostri momenti di pausa, nel rispetto di noi stessi, degli altri e dell'economia che ci circonda.

 

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